Storia

Ultima modifica 10 novembre 2022

Il territorio di Castellar Guidobono occupa una superficie di 2,46 chilometri quadrati, che si sviluppano principalmente in pianura, ai piedi delle colline tortonesi. Il corso del Curone delimita a est il territorio; i comuni confinanti sono: Casalnoceto, Volpeglino e Viguzzolo. L'edificazione del territorio ha mantenuto le caratteristiche del borgo di campagna: le case, basse e ordinate, si raccolgono attorno alla piazza della chiesa e del Municipio e lungo la direttrice principale che collega Rivanazzano a Tortona. Un nuovo e moderno nucleo residenziale si è sviluppato in tempi recentissimi nella fetta di territorio alla confluenza delle due provinciali, la SP100 della Val Curone e la SP99. Sul territorio è presente anche un'area verde attrezzata con giochi per i più piccoli e un campo sportivo che sono, attualmente, alla base di un progetto di risistemazione e ammodernamento.

Castellar Guidobono ha ufficialmente poco più di mille anni: il grande libro della storia ne registra, infatti, per la prima volta il nome il 5 novembre 979, data di emissione di un diploma con il quale l'imperatore Ottone II (99 - 983) assegnò al cancelliere Gerberto la giurisdizione della città di Tortona ".dentro e fuori le mura, per il circuito di tre miglia. fino al Castello degli Squarzoni: Castellano, appunto. Per "castrum" si intendeva, in quell'epoca, un luogo fortificato con annessa circoscrizione territoriale, mentre la parola Squarzonum sta a significare che Castellar Guidobono era, al tempo, infeudato alla nobile famiglia tortonese degli Squarzoni.

L'intera Val Curone era caratterizzata, nel corso del X secolo, da un gran numero di "castra" che, sorti con funzioni prettamente difensive, andarono ad assumere, con il passare del tempo, una loro particolare specifica funzione come elementi determinanti di una nuova sistemazione del contado. Divennero successivamente, come logica conseguenza, il fulcro di un innovativo sistema di organizzazione territoriale con strutture autonome e indipendenti: in una parola, il libero Comune.


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